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Diritto allo studio

in pillole

DIRITTO ALLO STUDIO

BORSE DI STUDIO

  • Copertura totale delle borse di studio
  • Revisioni dei criteri per stabilire lo stato di pendolare e fuori sede 

  • Innalzamento fino a 50.000 della soglia regionale ISPE per accedere alla borsa

  • Garantire l’immediata assegnazione delle borse di studio da parte della Regione

  • Finanziamento da parte della Regione di un contributo affitti per le fasce di reddito più in difficoltà o calmierazione degli affitti su tutto il territorio regionale

Residenze

  • Costruzione di nuove residenze e piano straordinario di investimento per la ristrutturazione, la messa in sicurezza e l’implementazione dei servizi delle residenze sia aperte che chiuse

  • Stessi prezzi per ogni residenza, con una qualità del servizio più alta e uguale per tuttз

  • Valorizzazione dellз rappresentanti delle residenze: vanno istituzionalizzatз e va creato un consiglio che permetta loro di riunirsi

  • Condivisione delle scelte e dei nuovi regolamenti adottati con la comunità studentesca in residenza

  • Residenze disponibili anche per l’estate e la sessione di recupero, senza aumento di prezzo

  • Anticipo della pubblicazione delle graduatorie per le residenze

Mense

  • Riapertura della San Francesco, ampliamento della Piovego e apertura di nuovi punti ristoro a gestione diretta dell’ESU
  • Mensa aperta anche per cena, non solo la Pio X ma anche in Portello

  • Mense aperte e utilizzabili come spazio di studio e di ristoro quando non sono in servizio 

  • Badge valido per tutte le mense della Regione

  • Possibilità di pagare anche tramite POS

  • Rimborso della trattenuta mensa per lз studentз che non possono godere del servizio mensa a causa dell’emergenza abitativa o della mancanza di mense nella maggior parte delle sedi distaccate

  • Abbattimento dell’impatto ambientale dei servizi dell’Esu (obiettivo 0 plastica, No Meat Monday, ecc)

Esteso

Diritto allo studio

I servizi del diritto allo studio regionale e un’equa contribuzione studentesca sono i principali strumenti per l’attuazione di tale diritto, con l’obiettivo di rimuovere le barriere di natura economica che altrimenti non consentirebbero alle persone prive di mezzi di permettersi una formazione universitaria. Da sempre l’Unione degli Universitari combatte a livello nazionale, anche insieme al CNSU, per spronare il Ministero dell’Università e della Ricerca ad un aumento del FFO (fondo di finanziamento ordinario per le università) al fine di ridurre la contribuzione studentesca, raggiungendo progressivamente la gratuità, e ad aumentare il finanziamento per il diritto allo studio, scaricando la spesa sulla fiscalità generale. Per questo è importante seguire questa via anche a livello locale, proponendo politiche di cambiamento all’università e all’Ente Regionale per il Diritto allo Studio (ESU). Ecco cosa vogliamo cambiare e come vogliamo intervenire.

Nel corso del 2018 abbiamo ottenuto la copertura totale delle borse di studio in prima assegnazione, ma a spese dell’Università. Quest’anno infatti, a causa dell’aumento degli importi delle singole borse e della platea delle persone beneficiarie grazie al PNRR, Unipd ha ritenuto di non poter più coprire integralemente la copertura non garantita dalla Regione Veneto, il che ha visto il ritorno della figura dell’idoneǝ non beneficiariǝ. Va garantita l’immediata copertura delle borse di studio da parte della Regione Veneto e in maniera sussidiaria da Unipd, così come va garantita l’erogazione direttamente in prima assegnazione. La Regione deve rispettare le norme di legge che le affidano tale compito in tempistiche celeri, come il MUR deve fare lo stesso erogando in tempo il fondo di integrazione statale (FIS). In questo modo i milioni anticipati e spesi dall’ateneo ogni anno potranno essere investiti in abbassamento delle tasse universitarie o per il miglioramento di altri servizi di diritto allo studio.

È fondamentale, inoltre, rimuovere i limiti imposti dalla Regione Veneto all’accesso alla borsa: soltanto in questa e in poche altre regioni la soglia ISPE non arriva fino ai 50.000 punti, ma si ferma a circa 37.000. È ora di alzare la soglia e di allargare la platea delle persone alla borsa di studio, soprattutto in una fase economica e sociale così critica.

La Regione deve sbloccare le assunzioni da parte dell’Esu immediatamente! Solo così si potrà evitare, infatti, la privatizzazione dei servizi di mense e residenze, che, con le assunzioni bloccate, si troverebbero anno dopo anno ad avere a disposizione sempre meno personale. Contestualmente bisogna bloccare l’emorragia dei fondi di investimento dell’Esu, in modo da permettere all’ente di investire sul recupero della mensa San Francesco e sulla dotazione di nuove mense e residenze: in una situazione come quella dell’emergenza abitativa, abbiamo visto sulla nostra pelle infatti quanto è necessario incrementare fortemente i servizi e renderli sempre più accessibili per garantire una vita universitaria dignitosa alla comunità studentesca. 

Migliaia di studentз borsistз si sono trovatз a causa dell’emergenza abitativa o perchè frequentanti corsi nelle sedi distaccate a non poter usufruire del servizio mensa, senza recuperare, però, neanche una parte della trattenuta per il servizio. La Regione deve inoltre finanziare sin dall’imminente legge di bilancio dei contributi affitti per i redditi più bassi o favorire una calmierazione del canone su tutto il territorio regionale!