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Le associazioni Rete degli Studenti Medi del Veneto, Unione degli Universitari di Padova, Unione degli Universitari Verona, Unione degli Universitari Venezia hanno presentato questa mattina alla Commissione consiliare permanente terza della Regione Veneto (politiche economiche e del lavoro, ivi comprese le politiche per l’istruzione, la formazione, la ricerca, la cultura, il turismo) presso Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, una lettera (vedi più in basso) nella quale esprimono le loro considerazioni riguardo la Legge di stabilità regionale 2017 e al Documento di Economia e Finanza Regionale.

La situazione ancora una volta presenta evidenti criticità. Da anni denunciamo costantemente la riduzione dei fondi destinati alle borse di studio, all’edilizia scolastica e universitaria, al supporto per i libri di testo, e anche in questa occasione ci siamo ritrovati a dover chiedere un cambio di rotta al Consiglio Regionale che continua a vedere l’istruzione solamente come un capitolo di bilancio da cui tagliare fondi.

Abbiamo una legge regionale di stabilità che va revisionata e ampliata, sbloccando fondi che vadano a ridurre gli ormai insopportabili costi per le famiglie e gli ostacoli sociali che gli studenti si ritrovano a dover affrontare ogni anno. Infatti nella nostra Regione il tasso di abbandono scolastico è in continua crescita. E’ evidente che serve una nuova legge regionale sul Diritto allo Studio, che vada a risolvere tutti i problemi che impediscono agli studenti di vivere nel modo corretto l’esperienza scolastica e universitaria. Sono necessari maggiori investimenti in edilizia scolastica: la situazione nelle città del Veneto è drammatica, e lo evidenziano le proteste studentesche che si stanno verificando in molte città. Serve poi aprire un confronto serio con gli studenti sull’alternanza scuola lavoro: la Regione fa un grande investimento sull’istruzione tecnica, ma non può trascurare il fatto che l’alternanza sia ora obbligatoria in tutte le scuole e che necessiti di maggiori attenzioni e finanziamenti. Ad oggi le scuole e le aziende sono perse, senza indirizzi e intenzioni didattiche chiare, e a pagarne il prezzo sono gli studenti.

Con l’incontro di oggi abbiamo avuto occasione di rimarcare la necessità di tornare a investire sull’istruzione e sulla formazione. Negli ultimi anni abbiamo visto crollare drasticamente queste voci di spesa, con effetti negativi che sono sotto gli occhi di tutti sulla qualità dell’Università della nostra Regione. L’enorme quantità di ragazzi che sono costretti a emigrare ogni anno, in altre regioni o all’Estero, rappresenta probabilmente la più grande sconfitta di un Veneto incapace di garantire reali prospettive di lavoro a moltissimi giovani. Chiediamo con convinzione che si torni a puntare e ad investire sul Diritto allo Studio, facendo anche particolare attenzione al tema della mobilità studentesca, su cui dalla previsione di bilancio leggiamo un azzeramento dei fondi previsi per un totale di oltre un milione e mezzo di euro di taglio.

Ancora l’11 novembre 2015 si registrava una diminuzione del 34% (2.817 gli idonei del 2014, 1.864 quelli del 2015) degli idonei alla borsa di studio in conseguenza al drastico innalzamento dei valori economici Isee e Ispe a parità di reddito delle famiglie. Inoltre è gravissimo che la Regione Veneto non abbia innalzato la soglia ISPE (Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente) per quanto riguarda il Diritto allo Studio Universitario al limite indicato dal Ministero a livello nazionale di 50000 ma solo fino a 35434,78 escludendo in tal modo migliaia di studenti che a reddito invariato non possono più percepire misure di sostentamento economico per il diritto allo studio. Chiediamo pertanto che la regione si impegni a intervenire su questo tema, perché la condizione in cui vive uno studente capace e meritevole ma privo di mezzi è quella di dover partecipare ad una corsa ad ostacoli perenne.

Altrettanto importante sarà nei prossimi anni evitare un definanziamento dei tre ESU presenti nella nostra Regione, cercando anzi di risolvere gli annosi problemi derivanti dal commissariamento dei tre enti. Sono anni che ripetiamo che è dall’istruzione e dalla formazione che bisogna ripartire per permettere una ripresa culturale ed economica del nostro Paese. Ancora una volta, le premesse della giunta Zaia sono di continuare a contrarre quelli che in molte altre Regioni sono considerati ambiti di investimento strategico.

Il bilancio dell’incontro con la Commissione Terza è tuttavia positivo: speriamo che la disponibilità riscontrata nello stabilire un confronto permanente e regolare con gli studenti trovi applicazione concreta nei prossimi mesi

Considerare l’istruzione come un mero capitolo di bilancio da far quadrare mostra la miopia con cui Governo e Regione trattano questi temi, senza imparare nulla dagli errori commessi in passato e tarpando sul nascere le ali a un futuro diverso e ad un’intera generazione. Chiediamo un’inversione di rotta, della quale un confronto attivo tra istituzioni e componenti studentesche non può che essere il primo passo.

Il testo della lettera consegnata:

Alla cortese attenzione

della Presidenza della Commissione Terza

del Consiglio della Regione Veneto

In merito al Disegno di legge regionale “Legge di stabilità regionale 2017” del 26 ottobre 2016 le associazioni di rappresentanza sindacale studentesca Rete degli Studenti Medi del Veneto, Unione degli Universitari di Padova, Verona e Venezia esprimono le seguenti considerazioni:

Assumiamo e comprendiamo quanto il minore importo di fondi destinati alla Regione Veneto per l’anno 2017 abbia implicato una riduzione degli investimenti in numerosi ambiti, compreso quello scolastico. A fronte di questa difficoltà riteniamo che i positivi indirizzi espressi nel Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) non si possano dire applicati se non tramite un maggiore investimento in questo settore, o quantomeno tramite il mantenimento dei fondi precedentemente stanziati. Registriamo nello stanziamento dei fondi regionali per l’anno 2017 alcune flessioni in negativo: a nostro parere, queste manovre sono in controtendenza con le volontà positive espresse nel DEFR.

Investire in istruzione significa investire nello sviluppo del capitale umano, nella competitività in contesto internazionale, nell’innovazione e in nuovi modelli di sviluppo. La crescita economica e lavorativa della nostra regione non può prescindere da una maggiore attenzione alle istanze del mondo dell’istruzione e agli ambiti ad esso correlati (dall’edilizia scolastica alla mobilità studentesca). Questa attenzione non può essere solo dichiarata, ma deve anzi diventare fattiva e chiaramente riscontrabile anche negli stanziamenti di fondi regionali.

Pur condividendo le linee guida del Documento di Economia e Finanza Regionale riguardo al tema dell’istruzione, temiamo che i buoni propositi in esso esposti possano rimanere ancora una volta false promesse, buoni intenti da lasciare sulla carta senza alcun riscontro reale. A tal proposito ricordiamo le trascorse audizioni in Consiglio Regionale in cui, nonostante il confronto con le associazioni studentesche in merito al finanziamento del Diritto allo Studio, non si è tenuto conto delle segnalazioni avanzate e si è insistito nel ridimensionare o addirittura azzerare alcune voci di investimento fondamentali per la cittadinanza studentesca.

Non possiamo permetterci di ridurre gradualmente di anno in anno i finanziamenti per la copertura delle borse di studio agli studenti universitari, costringendo sempre più spesso gli Atenei della nostra Regione ad anticipare e talvolta addirittura integrare i fondi mancanti per arginare il fenomeno tutto italiano degli idonei non beneficiari. Inoltre è gravissimo che la Regione Veneto non abbia innalzato la soglia ISPE (Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente) per quanto riguarda il Diritto allo Studio Universitario al limite indicato dal Ministero a livello nazionale di 50000 ma solo fino a 35434,78 escludendo in tal modo migliaia di studenti che a reddito invariato non possono più percepire misure di sostentamento economico per il diritto allo studio.

Altrettanto importante sarà nei prossimi anni evitare un definanziamento dei tre ESU presenti nella nostra Regione, cercando anzi di risolvere gli annosi problemi derivanti dal commissariamento dei tre enti.

Riteniamo inoltre drammatico l’azzeramento dei finanziamenti per la mobilità degli studenti prevista già a partire dal 2016.

È per noi positiva poi l’attenzione dedicata all’istruzione tecnica superiore, ma allo stesso tempo crediamo che l’istruzione superiore vada valorizzata maggiormente a tutti i livelli.

In questo senso sarà molto importante prestare particolare attenzione – attivando un proficuo e regolare confronto – ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, dall’anno scorso obbligatori anche nei licei, al fine di prevenire esperienze di dubbia o carente qualità didattica.

Non possiamo infine non sottolineare la situazione dell’edilizia scolastica, che permane nella sua problematicità: crediamo che la sicurezza sia la prima garanzia dell’istruzione, ma anche che un’istruzione che sia spinta verso nuove frontiere lavorative necessiti anche di ambienti moderni e adatti a sperimentazioni didattiche al passo coi tempi. L’investimento in questo ambito deve essere ingente e assolutamente prioritario.

Certamente un confronto preventivo con le associazioni di rappresentanza studentesca attraverso la convocazione del tavolo promessoci dall’Assessore Donazzan avrebbe garantito una maggiore condivisione degli obiettivi da perseguire in tema di istruzione e formazione e delle politiche da attuare anche da un punto di vista economico e di stanziamento dei fondi regionali.

Pensare al futuro significa investire nella scuola, settore troppo spesso penalizzato in situazioni di crisi. Crediamo che l’incentivazione del dialogo tra istituzioni e associazioni di rappresentanza studentesca potrebbe essere un primo importante passo avanti, un investimento significativo e allo stesso tempo non economicamente impegnativo.

Rete degli Studenti Medi del Veneto

Studenti Per Udu Padova

Unione degli Universitari Venezia

Unione degli Universitari Verona

Sempre dalla stessa parte, quella degli studenti!