fbpx

Riportiamo qui di seguito il testo dell’articolo pubblicato sul Mattino di Padova del 13 luglio scorso in cui rispondiamo alla lettera del dott. Bordin (neo commissario straordinario dell’ESU Padova) pubblicata il 10 luglio.

In relazione alla lettera del dott. Bordin, neo Commissario Straordinario dell’ESU Padova, pubblicata sul vostro giornale il giorno 10 luglio, prendiamo atto positivamente della volontà manifestata dallo stesso di dare una svolta alla gestione dell’ente per il diritto allo studio. Non possiamo d’altro canto esimerci dal porre all’attenzione del Commissario e dei lettori una serie di questioni urgenti che la precedente amministrazione ha lasciato disattese nonostante le nostre ripetute richieste di chiarimento e di intervento.
Poniamo dunque cinque domande, a nostro avviso relative alle questioni più importanti a livello gestionale nella situazione padovana.
1) A quando la riapertura della mensa Marzolo?
Sono ormai due anni che la mensa Marzolo, posta al centro del polo universitario scientifico e che ogni giorno serviva migliaia di studenti, è stata chiusa senza preavviso. Su nostra esplicita richiesta di chiarimento ci è stato comunicato che le ristrutturazioni per la messa a norma dello stabile sarebbero terminate entro l’estate scorsa. È passato un intero anno accademico senza che questo avvenisse, con il conseguente intasamento delle altre mense dell’ateneo, ed i conseguenti disagi, anche logistici, per gli studenti.
2) Come portare una democratizzazione in ESU nonostante il commissariamento?
E’ dal 2005 che l’ESU Padova è commissariato per il mancato accordo fra l’ente, l’Università e la giunta regionale. Questo, oltre ad impedire la nomina di un Presidente con pieni poteri, non consente la convocazione del CdA, rendendo l’intero processo decisionale verticistico (essenzialmente tramite decreti del Commissario Straordinario) e spesso lontano dalle necessità degli studenti. Chiediamo dunque che l’ESU si faccia carico quantomeno di consultare periodicamente le componenti studentesche attraverso le loro rappresentanze democraticamente elette.
3) A quando investimenti per la realizzazione di nuove residenze?
La situazione padovana degli alloggi è abbastanza buona, se confrontata con i dati disastrosi del contesto nazionale. Ciononostante riteniamo fondamentale che l’ente per il diritto allo studio garantisca un impegno concreto per la realizzazione di nuovi posti letto, tema su cui troppe volte ha dovuto supplire l’Università.
4) Comunicazione e trasparenza: come garantirle?
Apprezziamo certamente la presa di posizione sulla necessità di migliorare il servizio informatico e la comunicazione in generale. Segnaliamo però che a tale proposito da quest’anno molte informazioni specifiche riguardanti normative e dati sul diritto allo studio non sono reperibili all’interno del sito dell’Esu Padova, rendendo di fatto difficile per gli studenti conoscere requisiti e parametri da confrontare con la propria situazione. Chiediamo dunque che tali informazioni vengano pubblicate al più presto per garantire la trasparenza dell’operato dell’ente stesso.
5) Gli studenti idonei riceveranno la borsa di studio?
Nel nostro ateneo, al momento della pubblicazione delle graduatorie relative alla prima assegnazione di borse di studio, gli idonei risultano 5208. Di questi però riceveranno la borsa soltanto in 2276, pari al 43,7%. L’Ateneo, interpellato dai nostri rappresentanti presso il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione, ha affermato di non essere in grado di procedere ad una seconda assegnazione fin quando la Regione non provvederà a ripartire fra gli atenei veneti la quota del fondo integrativo ministeriale per il Diritto allo studio previsto per l’anno 2011.
Chiediamo dunque se l’ESU, nel suo ruolo di garante del Diritto allo studio, possa esercitare forti pressioni sulla giunta regionale del Veneto per chiedere che essa garantisca al più presto, per quanto già tardivamente, lo stanziamento degli appositi fondi per garantire a tutti gli idonei di ricevere la propria borsa.

Fiduciosi nell’impegno del dott. Bordin per garantire il diritto allo studio agli studenti del nostro ateneo, restiamo in attesa di ricevere una risposta.

I rappresentanti degli studenti di
Studenti per – Unione degli universitari Padova