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Sindacati e studenti si prepararano a contestare la decisione del prefetto che vuole vietare i cortei in centro storico

PADOVA. I sindacati e gli studenti sono totalmente contrari all’o rdinanza emanata dal prefetto, che regola e limita, per un anno, le manifestazioni pubbliche in centro storico. La decisione del prefetto Sodano viene rigettata al mittente, naturalmente con i dovuti distinguo, sia dai tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Andrea Castagna, Adriano Pozzato e Nello Cum (che rappresentano 180.000 lavoratori e pensionati) sia dal coordinatore provinciale dell’Usb (ex Cobas), Stefano Pieretti, dal responsabile regionale della Rete degli studenti medi, Studenti Per e Unione Universitari, Marco Zabai ed anche da Paolo Benvegnù, segretario di Rifondazione.

«La libertà d’espressione e quella di manifestare sono diritti garantiti dalla Costituzione – dice Zabai -. Riteniamo che non possono essere limitati per motivazioni come l’ingombro delle bancarelle e per problemi connessi alla viabilità. Le piazze e le strade sono di tutti. Invitiamo il prefetto a ritirare il provvedimento». Durissime le posizioni dei segretari della Cgil e dell’Unione Sindacale di Base. «Giusto effettuare i cortei senza interrompere le corse del tram – sostiene Castagna -. Ma perché gli operai, gli impiegati, i pensionati, i precari, i disoccupati, le donne, gli studenti, dovrebbero rinunciare a manifestare lungo il listòn, luogo storico delle lotte per la libertà e la democrazia? Negli ultimi anni abbiano tenuto tra il Bo e il municipio decine di manifestazioni, ad esempio quelle delle tute blu e dei ricercatori e tutti i cortei si sono svolti senza alcun episodio di violenza».