La crisi delle NOSTRE borse!
il Volantino , la Scheda Tecnica
All’interno del disegno di legge dell’ennesima manovra finanziaria sono contenuti ulteriori tagli al diritto allo studio universitario.
I tagli colpiscono il fondo per le borse di studio, il fondo per gli interventi per alloggi e residenze universitarie e il fondo di potenziamento dell’attività sportiva universitaria.
Il fondo per le borse di studio scende dai 246 milioni del 2009 a 25, 7 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 e addirittura a 12,9 milioni per il 2013, anno in cui il taglio sarà di 234 milioni rispetto al 2009.
Rimangono confermati i tagli al fondo per gli interventi per alloggi e residenze universitarie che dai 109 milioni del 2009 passa a 18,66 milioni nel 2011.
È vergognoso che già nel 2010 lo stato italiano abbia stanziato 99 milioni di euro per le borse di studio a fronte diun finanziamento complessivo in Francia e in Germania di quasi 2 miliardi di euro per il sistema di diritto allo studio.
In Francia e in Germania si garantisce la borsa di studio al 25% degli studenti mentre da noi solo al 8% dell’intera popolazione studentesca.
Il Governo conferma quanto avevamo denunciato già dallo scorso anno con la presentazione della riforma Gelmini al Senato, il diritto allo studio verrà completamente cancellato per lasciare spazio a prestiti d’onore che verranno elargiti in un regime clientelare a cui la riforma Gelmini porterà.
Non garantire il diritto allo studio significa calpestare il diritto dei “capaci e meritevoli, anche se privi i mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi” così come recita l’art. 34 della nostra costituzione. Chiediamo un intervento al Capo dello Stato perché questo diritto costituzionale venga preservato per il futuro del Paese e di noi giovani, perché oltre al futuro ora vogliono tagliarci anche il presente.
Se il diritto allo studio scompare l’università torna ad essere un lusso per pochi, un luogo accessibile solo ad una èlite che può permettersi di pagare tasse salate e sostenere costi elevati.